Sperone Westwater New York è lieta di presentare una mostra di sculture in ceramica degli artisti italiani Bertozzi & Casoni, con la loro nuova serie, Le Cinque Stagioni, una ricostruzione dei dipinti del maestro del tardo Rinascimento Giuseppe Arcimboldo. Nei suoi ritratti di fine Cinquecento, Arcimboldo rappresenta ogni stagione – Inverno, Primavera, Estate e Autunno – attraverso un volto umano reso da piante, frutta e verdura. Il lavoro di Bertozzi & Casoni non è semplicemente una traslitterazione della pittura in scultura, ma piuttosto la propria interpretazione del suggerimento di Arcimboldo. Il volto dell’”Inverno” è fatto di cortecce nodose e rami spogli, la “Primavera” di fiori delicati e foglie vibranti, l’”Estate” vanta una vegetazione scintillante e per il volto dell’”Autunno”, una cornucopia di doni del raccolto. La “Quinta Stagione” offre un’allusione alle Quattro stagioni in una testa di Arcimboldo, forse un autoritratto dell’artista, della sua vita o una summa della sua carriera. Le prolunghe in ceramica, le lattine arrugginite e i tubi flessibili in PVC che compongono la “Quinta Stagione” si contrappongono alle abbondanti rappresentazioni degli artisti delle Quattro stagioni convenzionali.

Al secondo piano saranno installate nuove sculture di borse e vassoi. La borsa è stata a lungo uno dei simboli più onnipresenti di lusso e status nel mondo della moda femminile. La linea di borse firmate Bertozzi & Casoni, molte delle quali intitolate a donne influenti nei media e nella scena artistica contemporanea, siedono aperte e abbandonate per rivelare il loro contenuto: pistole, sigarette, occhiali da sole e flaconi di pillole. Queste borse si trovano all’incrocio tra surrealismo e iperrealismo, mettendo l’assurdo nell’ordinario per porre in discussione le nostre nozioni di lusso, consumismo e femminilità. Mentre i vassoi – brulicanti di gusci d’uovo rotti, argenteria e giornali – caratterizzano l’abilità tecnica della pratica di Bertozzi & Casoni, catturano ancora una volta il fascino degli artisti per il lato inferiore del consumo, con l’idea che, sebbene “la spazzatura che trovi nella strada è brutta, quando togli l’odore diventa bella”.

Fin dall’inizio della loro carriera, Bertozzi & Casoni hanno visto nella ceramica l’opportunità di rivitalizzare una forma d’arte. Il loro approccio alla ceramica è caratterizzato da ricreazioni iperrealistiche di oggetti della vita reale. In questa forma mimetica di ceramica, i loro oggetti rendono permanente ciò che percepiamo come i segni transitori della nostra esistenza: una borsa di lusso o un guscio d’uovo rotto. Il loro lavoro crea contemporaneamente illusioni e le distrugge, costringendoti a realizzare che gli oggetti davanti a te sono, nonostante il loro realismo, fatti di ceramica, e sulla scia di quella realizzazione, a mettere in discussione la tua percezione dell’oggetto stesso.

Bertozzi & Casoni è una società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi (1957) e da Stefano Dal Monte Casoni (1961).

I loro interessi si indirizzano verso un dialogo con la grande tradizione dell’arte coltivando una originaria vocazione per la sperimentazione in campo scultoreo e vedendo nella ceramica una possibilità per una scultura dipinta. Nelle loro “contemplazioni del presente”, con riferimenti alla grande categoria artistica della vanitas, l’attrazione per quanto è caduco, transitorio e peribile diventa icona internazionalmente riconosciuta, di una, non solo contemporanea, condizione umana. 

Tra surrealismo compositivo e iperrealismo formale Bertozzi & Casoni indagano da anni i rifiuti della società contemporanea, non escludendo quelli culturali e artistici, in una messa in scena dai vivificanti rimbalzi senza fine in cui si alternano affondi nel degrado e rinvenimenti di superstiti o misconosciute bellezze, astrazione e figurazione, impermanenza ed eternità, storia e contemporaneità, immaginazione fantastica e precisa tecnica. 

La critica, i musei e le più importanti gallerie d’arte nazionali e internazionali si interessano al loro lavoro.

Tra le occasioni espositive si ricordano: Tate Liverpool, Quadriennale di Roma (2004), Sperone Westwater, New York (2005, 2010, 2015), Ca’ Pesaro, Venezia (2007), Castello Sforzesco, Milano (2008), Biennale di Venezia (2009, 2011), All Visual Arts, Londra (2012), Museum Beelden aan Zee, l’Aia e Beck & Eggeling, Düsseldorf (2013), Palazzo Te, Mantova (2014), Expo, Milano e Mambo, Bologna (2015), GAM, Palermo e Macist, Biella (2016), Museo di Palazzo Poggi, Bologna e Pinacoteca Civica, Ascoli Piceno (2017), Rossi & Rossi Gallery, Hong Kong (2018), Marca, Catanzaro e Museo Morandi, Bologna (2019), Complesso di Sant’Agostino, Pietrasanta (2020).

Il 16 dicembre 2017 si è inaugurato il Museo Bertozzi & Casoni presso la Cavallerizza Ducale di Sassuolo, uno spazio permanente che raccoglie una selezione delle opere più significative della loro produzione artistica.

www.bertozziecasoni.it  –  www.museobertozziecasoni.com